Il borgo di Scalucchia, Vetto d’Enza (RE)

Marc

È probabile che il borgo si sia sviluppato all’ombra dell’antistante castello, le cui vicende ricorrono frequentemente durante il Medioevo.

Scalucchia

Il borgo di Scalucchia si innalza a margine di una ampia area boscata, situata nel bacino idrografico del Rio Tassaro. Il rio scorre con le sue acque ancora pure all’interno di potenti bancate arenacee tra le cui fessurazioni vive e si riproduce una fauna ormai rara; al patrimonio naturalistico si accompagna quello culturale e storico, rappresentato da alcuni borghi medioevali e residui di antiche rocche. Scalucchia si innalza improvvisa sulla sommità di una rupe rocciosa alla sinistra del Rio Tassaro, in posizione prospiciente al dirupo su cui si ergeva il castello di Crovara.

È probabile che il borgo si sia sviluppato all’ombra dell’antistante castello, le cui vicende ricorrono frequentemente durante il Medioevo. La rocca appartenne per secoli ai nobili da Palude, sino alla soppressione napoleonica dei feudi avvenuta alla fine del XVIII° secolo. Nell’estremità orientale del borgo si staglia una antica torre, che secondo tradizione appartenne anch’essa ai Da Palude: questo edificio fa parte di un complesso a corte sul quale prospetta un pregevole fabbricato seicentesco, caratterizzato da portale in arenaria finemente scolpiti. In corrispondenza di altri fabbricati, si osservano loggiati, portali tardo medievali ed altre testimonianze della antica architettura rurale.

Una scritta trovata a Scalucchia

La scritta interpretata da Gianluca Bottazzi:
Datazione: XIV secolo (Trecento)
Trascrizione: PO DE B(ER)TOLIN-
Proposta di lettura: po(dere) de Bertolino

Contesto:

Iscrizione realizzata per identificare case e terre di una diramazione famigliare che viene identificata col nome del suo esponente principale. Visto il luogo ed il contesto è ovvia la probabilità di riconoscervi Bertolino della Palude, figlio di Andriolo