Seven years in T̶i̶b̶e̶t̶ La Fossa

Marc

Un flashback nel passato: alcuni episodi divertenti legati a quel periodo iniziale così particolare che ha segnato l’inizio della nostra avventura.

7 anni fa abbiamo comprato La Fossa

Il 25 luglio 2007 eravamo a Padova da un notaio di nome Speranza con Licia (la simpatica proprietaria) a firmare i documenti. C’era una emozione fortissima anche da parte di Licia: per lei era la fine di un bellissimo tempo ma anche un periodo difficile e fuori dall’ufficio del notaio aveva un po’ di lacrime negli occhi. Per noi invece era pura gioia, finalmente potevamo iniziare coi nostri progetti per realizzare i nostri sogni!

Il trasloco

Dischi e Libri. Sono un gran collezionista di dischi in vinile e Tatiana ha una gran collezione di libri e per questo motivo eravamo super carichi. La meta’ del furgone era riempito con dischi e libri mentre un altro quarto erano i vestiti e le scarpe di Tatiana non perché è una gran modaiola ma perché non ha mai buttato via nulla fin dai tempi delle medie!

10 pisolini. Tatiana e Paola (una sua cara amica) restavano sotto a caricare tutto nella Jeep che faceva la spola tra il furgone e le casette nel bosco, mentre Floriano (fratello di Tatiana) e Alessia (altra cara amica) stavano su per aiutare nello scaricare la Jeep. Abbiamo fatto più di 10 giri per portare su tutto e Floriano, sdraiato su un divano sotto gli alberi di fico, ha fatto altrettanti pisolini quel giorno, svegliandosi solo al suono del mio clacson quando tornavo su e lo avvisavo che era ora di aiutarmi a tirare giù la roba. Questo enorme sonno cronico di Floriano è una costante: lui dorme sempre (e russa) quando è qui, anche se si sdraia per un attimo.

Ercole e Marc

Ercole. Quel giorno abbiamo incontrato Ercole per la prima volta. Due donne sole giù dalla strada della Fossa (dove normalmente non succede mai nulla di interessante) erano sedute in attesa con tutti i mobili sparsi lungo il bordo strada. Il grande Ercole ha subito offerto il suo aiuto a quelle povere donne in difficoltà. Era un pó disilluso quando invece ha visto me che venivo giù con la Jeep ma mi ha subito dato un consiglio che mi ripete spesso da allora:

“Delle donne non ti devi mai fidare!”

Into the wild

Tutte due non avevamo una lavoro. Pensate ad una Veneta ed ad un Olandese con delle idee strane o ‘non convenzionali’, due cittadini in Montagna. Potete facilmente immaginare che cosa hanno pensato molte persone qui:

“Non sopravvivranno nemmeno al primo inverno!

Ci chiedevano spesso anche: “Ma avete visto quel film Into the wild ?” La gente credeva davvero che avremmo vissuto in modo estremo…

Persi nel tempo

Stavamo bene alla Fossa con tantissimi lavori da fare e progetti in corso da realizzare. Alla Fossa c’era già acqua, luce e telefono, ma eravamo senza internet, tv e radio. Una sera abbiamo deciso di rilassarci e di andare a teatro a Castelnovo ne’Monti.

Arrivati al teatro …

Tatiana: “Scusi, siamo in ritardi di 5 minuti, possiamo ancora entrare?”
La signora: “Si, certo… ma lo spettacolo inizia fra un’ora!”
Tatiana: “Non inizia alle nove?”
La Signora: “Si, ma sono le otto c’è’ ancora tempo!”
Tatiana rivolgendosi a Marc: “Mi sa che han cambiato l’ora…”
La Signora: “Scusate, posso chiedervi da dove venite? Hanno cambiato l’ora un mese fa!”

C’era un po’ di imbarazzo ma abbiamo fatto anche una bella e sonora risata che ben illustra come eravamo fuori dalla civiltà e dal tempo.

Il cavallo in casa

Max, il nostro cavallo adottato, stava in quel periodo sempre libero in fronte a casa nostra e metteva spesso la testa dentro alla finestra aperta per guardare dentro. A volte col riflesso vedeva un altro cavallo nel vetro delle finestre e nitriva. Una volta per sbaglio abbiamo lasciato aperta la porta ed il cavallo e’ entrato in cucina. Aiuto! Niente panico! “Vieni Max… dai girati e andiamo fuori… “. Per fortuna non ha fatto danni.

I primi tempi

Tra luglio e l’inverno è passato poco tempo e non siamo riusciti a fare molto se non sistemare un pò la casa in cui avremo vissuto e costruire un caminetto per riscaldarci. Il tetto era però messo male ma abbiamo deciso di passare il primo inverno con delle pentole nel sottotetto per raccogliere l’acqua che entrava dai buchi. Abbiamo iniziato a progettare l’orto e i lavori della primavera (tra cui il tetto!).

Finita la nostra casa è stato il tempo della casetta piccola. Volevamo fare il nostro Bed & Breakfast e cominciare il prima possibile, soprattutto per vedere se avrebbe funzionato. Anche qui molti dicevano alle nostre spalle:

“Che illusi! Ma chi credi che vada in quel posto dimenticato da Dio?!”.

Poi il tempo è passato e siamo riusciti lentamente a fare molte cose. Addirittura anche la casa grande che pensavamo avremmo lasciato come ultimo lavoro! Per fortuna che l’abbiamo risistemata e che i progetti più grandi sono finiti. Molto c’è ancora da fare, ma almeno non dobbiamo di nuovo correre in piena notte sotto il tetto a mettere delle pentole!

Possiamo scrivere un libro sui primi anni e magari quando saremo più Fossalizzati lo faremo!